Un diverso concetto di limite si è espresso nel tempo con la parola confine.

Abbiamo chiesto allo scrittore Marco Balzano di riassumere in poche righe il senso di questo cambiamento.

 

Chiamiamo così quella linea che divide due territori o che separa due proprietà. È naturale quando è segnato, per esempio, da un fiume o da una montagna, mentre è politico quando è l’uomo a tracciarlo. Eppure il confine non è solo un limes, un cippo, o un muro che circoscrive e separa, ma è anche, come vuole l’etimologia della parola, un luogo dove si finisce insieme (cum e finis), dunque una soglia che rappresenta una possibilità di incontro. Starà a noi decidere se oltrepassarla o arrestarci, se erigere un muro o lasciare libero il passaggio. I Greci più di tutti ci hanno insegnato che il confine è anche il limite della nostra natura, del tempo che ci è dato a disposizione: è entro questo limite che va vissuta l’esperienza umana.