Anche la parola gufo ha assunto nel tempo diverse sfumature di significato.

Ecco un breve riassunto della sua storia a cura di Marco Balzano:

 

Non solo i nomi dei versi, ma anche quelli degli animali a volte hanno origine onomatopeica, e così è per gufo, in cui la sillaba iniziale riproduce il suono cupo che questo rapace notturno emette. Ne esistono di tre specie: reale, comune e selvatico, ma tutte hanno il capo grande e il becco adunco. In senso figurato un gufo è una persona poco socievole e che vive ritirata, chiusa e avida nel mangiare. Di recente il termine è entrato nel linguaggio comune per indicare chi porta sfortuna o fa previsioni nefaste, rispolverando la tradizione che giudica questo animale un uccello del malaugurio. Il verbo gufare è così passato a indicare non tanto una persona che mangia voracemente o che bluffa quanto, piuttosto, una persona che porta sfortuna.