Una parola di estrema contemporaneità, sia nella sua accezione informatica, sia – ancor più – in quella originaria relativa alla biologia.

Ecco sintetizzata la storia di “virus” in queste righe scritte per noi da Marco Balzano:

Questi agenti infettivi, scoperti e distinti dai batteri a fine Ottocento, vennero chiamati virus, cioè veleni. Sono parassiti microscopici, 1000 volte più piccoli di un batterio, capaci di riprodursi solo all’interno e a danno dei loro ospiti. I virus accompagnano e piagano la storia dell’uomo da sempre: vaiolo, poliomielite, ebola, Covid-19… Tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, proprio quando scoppia la pandemia di AIDS causata dal virus HIV, si diffondono anche i personal computer e, con loro, i virus informatici: il dizionario nel 1994 li definisce programmi creati a scopi di sabotaggio o vandalismo che danneggiano il computer o ne distruggono i dati memorizzati. Ma se per molte infezioni, umane o digitali, esistono o si studiano specifici vaccini e antivirus, più difficile è debellare quei “virus della mente” come l’odio o il razzismo che a volte proliferano e si diffondono tra di noi in maniera, per l’appunto, virale.