Questa sera, su La7d ore 21:10, il Morandini vi consiglia: Albert Nobbs


Albert NobbsAlbert NobbsUSAGBIrl. 2011GENERE: Dramm. DURATA: 108′ VISIONE CONSIGLIATA: GCRITICA: 3 PUBBLICO: 3REGIA: Rodrigo GarcíaATTORI: Glenn Close, Mia Wasikowska, Aaron Johnson, Brendan Gleeson, Janet McTeer, Pauline Collins
Nel 1982 la Close fu protagonista a teatro di Albert Nobbs, storia di una donna che, nella povera Irlanda alla fine dell'800, si traveste da uomo per trovare lavoro come cameriere. Produzione off-Broadway, tratto da un racconto breve (1918) dell'irlandese George Moore, adattato e messo in scena da Simone Benmussa, lo spettacolo le valse elogi unanimi e un premio Obie. Quasi 30 anni dopo, la Close riprende il personaggio per farne un film ambientato a Dublino, da lei sceneggiato con l'irlandese John Banville e l'ungherese Gabrielle Prekopp e prodotto con Julie Lynn e Bonnie Curtis. È il ritratto conturbante di una donna che ha perduto l'identità, dopo essere stata adottata bambina da una donna che le impose (pagando) di tacere sulla sua nascita, e poi stuprata a 14 anni. Il film ha un grave limite: racconta le conseguenze, non le ragioni del travestimento. Nobbs è spinto/a da un latente assillo per la normalità: sposarsi, metter su famiglia, trovare un'indipendenza economica e un decoro piccolo-borghese senza rinunciare alla maschera di un adulto maturo. È un espediente per nascondere la sua omosessualità. Lo provano 2 dati di fatto: il corteggiamento di una camerierina e la presenza di un'altra donna travestita, accasata senza traumi con una ragazza. È l'abito che fa il maschio. Girato soprattutto in interni, affidato al regista colombiano figlio del famoso romanziere Gabriel García Marquez, è un film irrigidito e un po' tetro, come la recitazione della Close, impregnata di un'aria malata, equivoca.
AUTORE LETTERARIO: George Moore