Questa sera, su Rai5 ore 23:05, il Morandini vi consiglia: Ferro 3 – La casa vuota


Ferro 3 – La casa vuotaBin-Jip 3 – IronKor. 2004GENERE: Comm. DURATA: 88′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 3,5 PUBBLICO: 3REGIA: Ki-duk KimATTORI: Jae Hee, Lee Seoung-yeon, Kwon Huuk-ho kwon, Moo Joo Jin, Choi Jeong-ho
Ferro 3 si chiama una mazza da golf con cui Tae-suk, bel ragazzo di eccezionale manualità, va per la città in motocicletta, pernottando in appartamenti i cui proprietari sono assenti. Non ruba nulla, anzi aggiusta, pulisce, riordina. In uno di essi si imbatte in Sun-hwa, moglie disamorata e maltrattata, che lo segue. I loro vagabondaggi si interrompono quando lui finisce in carcere, accusato a torto di vari reati. Finale a sorpresa, deliziosamente enigmatico. È un film cristallino in stato di grazia, assistito da due angeli custodi, leggerezza e trasparenza. Attraverso la sottrazione arriva alla perfezione: non una parola, un gesto, un minuto superfluo. Unico film sonoro al mondo, forse (dopo L'isola nuda, 1960), i cui due protagonisti non parlano mai. Dove una pallina da golf diventa un'arma, ma anche un veicolo di comunicazione. Questa stringatezza – che porta all'invisibilità come nella parte finale – non esclude i sentimenti, anzi la tenerezza dell'amore. Presenza perfino feroce nei suoi film precedenti (L'isola), qui la violenza è indiretta. Anche la violenza della prigionia – il contrario della casa, delle case che Tae-suk, angelo anarchico ma metodico, riabilita e fa rivivere – “è vanificata da una bellezza che avvera un magico annullamento spazio-temporale” (M. Columbo). Tale è la felicità del narrare di questa commedia in bilico sul fantastico che libera dalla smania dell'interpretazione che pure si può esercitare: Tae-suk che esce invisibile dal carcere è morto? Presentato a Venezia 2004 come 22° film a sorpresa, vinse il premio per la regia.