Il film di oggi è: Gangs of New York

Questa sera, su Paramount Network ore 21:10Il Morandini consiglia:

Gangs of New YorkGangs of New YorkUSAIt. 2002GENERE: Dramm. DURATA: 168′ VISIONE CONSIGLIATA: GCRITICA: 3,5 PUBBLICO: 3REGIA: Martin ScorseseATTORI: Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis, Cameron Diaz, Liam Neeson, John C. Reilly, Jim Broadbent, Henry Thomas, Brendan Gleeson
Dal 1846 al 1863, a Manhattan. “È la storia di un ragazzo che cerca un padre e di un padre che desidera un figlio, sullo sfondo della Frontiera che diventa città, del western che diventa un gangster movie, con in più un tocco di Guerra Civile e di abolizione della schiavitù. Tutto in un film!” (M. Scorsese). Sceneggiato da Jay Cocks, Steven Zaillian, Kenneth Lonergan, dal libro (1928) di Herbert Asbury. Sintesi estetica e ideologica di 30 anni di cinema, è il film più politico di Scorsese e, nonostante le sue affinità con l’opera lirica, il più storico nel suggerire che il cuore di tenebra della nazione statunitense è impastato di sangue, tribolazione, violenza, paura, odio razziale. È il suo film più europeo nelle fonti culturali (Shakespeare specialmente, Dickens, Hugo, ecc.), ma anche un’appassionata meditazione sul cinema del passato, da Griffith a Fuller, da Sternberg a Visconti. È il suo film meno cattolico e più laico (o precristiano?) nel suo transfert dagli emigranti italiani agli irlandesi. Nella stratificata contaminazione di mitologia fantastica e documentazione storica (i draft riots contro la coscrizione obbligatoria che nel 1863 misero a fuoco Manhattan), è il suo film sociologicamente più coraggioso e attuale. È il suo film più “asciugato” in postproduzione: il 1° director’s cut durava quasi 4 ore. È un dramma edipico sull’identità dei cittadini di una nazione di orfani in cui s’imprime il simbolo ufficiale degli USA – l’aquila sull’occhio finto, dunque cieco, di Bill il Macellaio. È un film antropologico imperfetto e ricco di bagliori che rappresenta probabilmente il capolavoro mancato del più grande regista americano vivente. Prodotto da Alberto Grimaldi e Harvey Weinstein e distribuito dalla Fox. Fotografia di Michael Ballhaus, scene di Dante Ferretti, costumi di Sandy Powell.
AUTORE LETTERARIO: Herbert Asbury