Questa sera, su RaiMovie ore 21:00, il Morandini vi consiglia: Gomorra


GomorraIt. 2008GENERE: Dramm. DURATA: 135′ VISIONE CONSIGLIATA: GCRITICA: 4 PUBBLICO: 5REGIA: Matteo GarroneATTORI: Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Salvatore Abruzzese, Marco Macor, Ciro Petrone, Carmine Paternoster
La banalità del male, si usa dire. La normalità del male si narra in Gomorra (2006, 2000000 di copie vendute in Italia, 33 traduzioni) del giovane Roberto Saviano e nel film di Garrone che l'ha sfrondato con 5 sceneggiatori (fra cui lo stesso Saviano) e che narra una catastrofe “con un dolore freddo, con una disperazione oggettiva, e però anche con una passione che pretende di restare viva, nonostante tutto” (R. Escobar). È un film “senza”. Senza linearità, senza protagonista, senza attori noti (tranne uno, ma per pochi), senza scene-madri, senza sensazionalismi (tolto l'avvio), senza variazioni di tono, senza prediche, senza catarsi. Parla di potere, sangue, soldi attraverso l'incrocio di 5 vicende che si annodano fluidamente senza danneggiare l'omogeneità narrativa. Racconta la camorra tra Napoli e Caserta, un sistema che – dicono i titoli di coda – ha ucciso in 30 anni più di 10000 persone. Con le altre mafie (Sicilia, Calabria, Puglia) fa parte di un impero criminale con un giro d'affari di 150 miliardi di euro l'anno. Il gruppo Fiat arriva a 58. Non li guadagna soltanto con droga, armi, estorsioni. Fa affari in edilizia, turismo, tessile, trasporti, carburante, rifiuti, alimentari, supermercati, ristoranti, negozi, cinema. E banche. 25000 affiliati circa e 200000 fiancheggiatori. Omicidi a parte, è la storia di una normalità, di una catastrofe pulita. 7 David di Donatello: film, regia, sceneggiatura, produttore, canzone originale, montaggio, fonico, 2 Nastri d'argento, 5 premi europei. Grand Prix a Cannes 2008.
AUTORE LETTERARIO: Roberto Saviano