Questa sera, su La7d ore 21:10, il Morandini vi consiglia: La marcia dei pinguini


La marcia dei pinguiniLa Marche de l’empereurFr. 2005GENERE: Doc.DURATA: 75′ VISIONE CONSIGLIATA: RAG.CRITICA: 3,5 PUBBLICO: 4REGIA: Luc Jacquet
Nel 1992 un giovane francese, neolaureato in biologia, risponde all’inserzione di un giornale e accetta di partire per 14 mesi per l’Antartide. Innamoratosi dei luoghi, ma soprattutto dei pinguini imperatore, torna in Francia e scrive una sceneggiatura per raccontare l’incredibile storia di questi bizzarri animali che ogni anno percorrono decine di km in cerca del luogo adatto all’accoppiamento e seguono poi un complicato e coreografico rituale di corteggiamento. Inatteso ribaltamento di ruoli: la femmina affida l’uovo al maschio e parte, con le altre femmine, per un nuovo, lunghissimo viaggio (anche 100 km), per raggiungere l’oceano in cerca di cibo, affrontando pericoli e avversità d’ogni genere. Intanto il maschio deve tenere in caldo l’uovo tra le zampe, rimanendo in piedi, digiuno, per oltre 60 giorni, e deve soprattutto sopravvivere all’inverno, con picchi di –60 °C. Al ritorno delle femmine, saranno i maschi a partire a caccia di cibo, mentre i piccoli restano con la madre fino a quando, resi indipendenti, partono e di loro, per i successivi 4 anni, non si sa più nulla. È un documentario, film avventuroso per tutte le età, spettacolare, istruttivo e intelligente, spiritoso (con la voce narrante di Fiorello) e commovente (la morte del cucciolo congelato), che ha sbancato i botteghini di mezzo mondo.

Questa sera, su La7d ore 23:00, il Morandini vi consiglia: Profondo blu

Profondo bluDeep BluGBGerm. 2003GENERE: Doc.DURATA: 83′ VISIONE CONSIGLIATA: RAG.CRITICA: 2,5 PUBBLICO: 2REGIA: Alastair Fothergill, Andy Byatt
Omologo dei francesi Microcosmos (1996) e Il popolo migratore (2002), questo documentario britannico è un condensato della serie TV della BBC The Blue Planet per la quale furono impiegate 20 cineunità in 5 anni di lavoro. Dopo gli insetti e gli uccelli, è la volta dei pesci, anche loro impegnati nella lotta per l’esistenza e la sopravvivenza. Eliminata la dimensione didattica della serie, ne sono state cavate le sequenze più spettacolari e più crudeli. Suggestive, talvolta bellissime, immagini, anche inedite. La partitura musicale di George Fenton (1948) è qua e là ingombrante.