Il film di oggi è: Torneranno i prati

Questa sera, su Tv2000 ore 21:10Il Morandini consiglia:
Torneranno i pratiIt. 2014GENERE: Guerra DURATA: 80′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 4 PUBBLICO: 3REGIA: Ermanno OlmiATTORI: Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria, Camillo Grassi, Niccolò Senni
Fronte italo-austriaco nord-orientale, una notte di plenilunio dell’ottobre 1917. In un’isolata trincea d’alta montagna, tra gli abeti e sotto 4 m di neve, a un tiro dalle linee nemiche, il capitano della compagnia riceve la visita di un amico maggiore, che gli trasmette l’ordine di occupare un dosso vicino. È una missione suicida. Il capitano si rifiuta di obbedire e si fa arrestare. Il maggiore lascia la guida dell’avamposto a un giovane tenente che, convinto di un attacco, fa schierare i soldati. È una strage. Una telefonata trasmette l’ordine di ritirata. Il grosso dei superstiti si mette in marcia. Il tenente e alcuni soldati rimangono per seppellire i morti nella neve. Da una trama volutamente scheletrica, ispirata al racconto La paura di Federico De Roberto, Olmi, anche sceneggiatore e montatore come sempre, cava forse la più bella, penetrante, essenziale rappresentazione cinematografica della guerra, imperniata su dettagli potentemente simbolici. Lancia poche, scarne battute, più dirompenti delle granate e “… riesce in un’impresa davvero ardua: far sentire, con precisione quasi insostenibile, che cosa doveva essere la vita in trincea” (Emiliano Morreale). La fotografia di Fabio Olmi, suo figlio, che utilizza la nuova tecnica digitale del 4K per generare una sorta di colore biancannerito con sfumature cangianti, gioca un ruolo fondamentale, sia a livello estetico, sia a livello espressivo: non stiamo vedendo la realtà, ma il suo ricordo quasi onirico, intriso di emozioni vissute (il film è dedicato alle esperienze di guerra raccontate a Olmi dal padre). Prodotto da Luigi e Olivia Musoni, con i costumi di Andrea Cavalletto e Maurizio Millenotti e le scenografie di Giuseppe Pirrotta, e realizzato con il contributo significativo di Maurizio Zaccaro, anche collaboratore alla regia.
AUTORE LETTERARIO: Federico De Roberto