Questa sera, su Rai3 ore 21:05, il Morandini vi consiglia: Una sconfinata giovinezza

Una sconfinata giovinezzaIt. 2010GENERE: Dramm. DURATA: 95′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 3,5 PUBBLICO: 2REGIA: Pupi AvatiATTORI: Fabrizio Bentivoglio, Francesca Neri, Serena Grandi, Gianni Cavina, Lino Capolicchio, Manuela Morabito, Erika Blanc
Sconfinare significa uscire, oltrepassare il confine, ma sconfinato = senza limiti, senza fine. Nel suo 41° film, da lui scritto e desunto da un suo libro, i due significati convivono e si alternano. Docente universitaria da 25 anni, sposata, senza figli, col giornalista sportivo Lino, Chicca nota che il marito ha sempre più spesso vuoti di memoria. Ostacolata dai parenti, lo accudisce personalmente, ma quando – nel regredire verso l'infanzia in un mondo impregnato di sogni, fantasie, superstizioni – ha anche inconsulti scatti di irosa violenza, lo fa visitare da un neurologo: Alzheimer. Un incidente stradale in cui Chicca rimane ferita diventa il punto di rottura del racconto, fino a quel momento in alternanza tra presente (la malattia di lui, la tenera devozione di lei) e passato (l'infanzia di Lino nella provincia bolognese) in flashback virati in seppia (fotografia: P. Rachini). È una rievocazione – e una fuga dal presente – in cui lo sguardo di Avati ripercorre molti dei suoi tipici temi. I personaggi di contorno sono descritti con una velata critica, specialmente verso le giovani generazioni. Non è, forse, un film pienamente riuscito, ma contraddice la banalità di molti critici che gli rimproverano di “fare sempre lo stesso film”. Scontata la bravura di Bentivoglio, oggi il migliore attore italiano di composizione dopo Servillo, ma non quella di Francesca Neri.
AUTORE LETTERARIO: Pupi Avati