fiàccola / ˈfjakkola/
[lat. parl. *flăcula(m), da făcula, dim. di făx, genit. făcis ‘face’ sec. XIII]
s. f.
1 fusto di legno resinoso o sim. spalmato di materiale infiammabile, per ardere e illuminare anche all'aperto e con vento: ognuno di noi portava la sua fiaccola | fiaccola olimpica, la torcia che, prima dell'inizio delle Olimpiadi, una staffetta di tedofori trasferisce dalla Grecia alla città in cui si svolgono i giochi olimpici, e che rimane accesa fino alla loro conclusione
2 (fig., lett.) ciò che può alimentare o attizzare qlco.: la fiaccola dell'odio, della discordia | ciò che illumina, alimenta o simboleggia qlco.: la fiaccola della scienza, della libertà
|| fiaccolétta, dim. | fiaccolìna, dim. | fiaccolóna, accr. | fiaccolóne, accr. m.


tedòforo / teˈdɔforo/
[comp. di teda ‘fiaccola’ e -foro 1829]
s. m. (f. -a); anche agg.
(lett.) chi (o che) porta una fiaccola


dadòforo / daˈdɔforo/
[gr. daidóphoros, comp. di daīs, genit. daīdos ‘torcia resinosa’ e un deriv. del v. phérein ‘portare’ 1931]
s. m.
portatore di fiaccola