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Facile come girare all’insù il palmo della mano: tradurre i «chengyu»

Tra le numerose sfide che la lingua cinese pone ai traduttori ce n’è una dal sapore tutto particolare per la sua poetica singolarità: si tratta della traduzione dei chengyu, espressioni idiomatiche fisse di derivazione classica - generalmente di soli quattro caratteri - che illustrano in modo sintetico ma suggestivo un gran numero di concetti, arricchendo ancor oggi sia il testo scritto che la lingua parlata.


Le vie della traduzione sono infinite

Un po’ in affanno, come sempre e come tutti, arrivo all’ultima riga dell’ultima pagina del romanzo che sto traducendo (Elias Khuri, Facce bianche, Einaudi 2007). La storia è una sorta di inchiesta su un omicidio e si conclude con un nulla di fatto. L’ultima frase recita: “Gli scenari possibili, dunque, sono tre,” e già così il romanzo sarebbe coerentemente concluso. Sennonché, l’autore prosegue con una di quelle espressioni che fanno tremare i polsi ai traduttori...


Quando un alfabeto non basta

La lingua giapponese presenta particolari difficoltà nella traduzione, in particolare perché la sua scrittura porta con sé molto della cultura a cui fa riferimento. Al punto che alle parole che riguardano cose non giapponesi è dedicato un alfabeto a parte. Il gioco dello stile arriva però a usarlo in un modo molto creativo, ma che sembra fatto apposta per far impazzire il traduttore.


«Kùlare»

Uno dei problemi ricorrenti della traduzione riguarda i prestiti, parole straniere che una lingua può incorporare nel suo lessico. Nel caso del greco moderno la questione è particolarmente spinosa, viste alcune sue peculiari caratteristiche che la rendono più immediata e popolare dell'italiano. I problemi si complicano ancora quando Internet non può essere d'aiuto: non rimane altro che parlare con un amico che vive in Grecia.


La volgarità all’italo-americana di «Nor-fock-a-Virginia!»

Fra i temi più caldi della traduzione non si può trascurare la resa delle battute di spirito e dei giochi di parole: entrano in gioco le specificità lessicali delle lingue coinvolte, ma anche le relative culture dei paesi. In questo caso vediamo come una battuta a sfondo sessuale originariamente in inglese possa essere particolarmente complicata da tradurre in italiano proprio perché viene pronunciata "con grottesco accento italiano".