La parola di oggi è: fiele / bile

fie–le
fièle 🔊 / ˈfjɛle / o poet. † fèle, poet. † fèlle
[ lat. fĕlle, abl. di fĕl, di orig. indeur.  1268 ]

s. m. (pl. -i)
1

❖ anat. bile

● 

amaro come il fiele, estremamente amaro

2

❖ fig. rabbia, rancore, odio: parole di fiele;  s’era chiuso in un feroce orgoglio pieno di fiele e di noia (R. Bacchelli)

● 

intingere la penna nel fiele, scrivere con cattiveria

● 

† con mal fiele, con odio Sin. livore, malanimo

3

❖ † vizio


Sfumature: bile, livore


bi–le
bı̀le 🔊 / ˈbile /
[ vc. dotta, lat. bīle(m), di etim. incerta  1481 ]

s. f.
1

❖ anat. liquido vischioso e filante, giallo-verdastro, secreto dal fegato, che si raccoglie nella cistifellea
Cfr. cole-

❖ nell’antica medicina, uno dei quattro umori dell’organismo umano
Cfr. atrabile, flemma, sangue

2

❖ fig. collera, stizza: sputare, ingoiare bile; attacco di bile; rodersi, crepare dalla bile; essere giallo, verde, livido, dalla bile, di bile

Sfumature:
bile – fiele
Nell’uso familiare, bile è un accesso intenso e improvviso di rabbia, dall’antica credenza secondo cui nel liquido secreto dal fegato si concentrasse l’umore che provocava le passioni. Fiele ha lo stesso significato, ma aggiunge una sfumatura di astio, di livore coltivato a lungo. Sfumature: rabbia