Composte in tempi diversi, tra il 1757 e il 1795, furono raccolte in due edizioni successive: quella del 1791 con 22 testi, e quella del 1795 con 25. Si distinguono tre gruppi: le odi di intervento “pubblico”, direttamente ispirate al riformismo lombardo (L’innesto del vaiuolo, La salubrità dell’aria, Il bisogno); le odi sulla funzione sociale della cultura (La educazione, La recita dei versi), che culminano con la difesa della dignità e nobiltà del poeta (La caduta); gli ultimi componimenti neoclassici, con la celebrazione della bellezza femminile (Il pericolo, Il dono, Il messaggio) e l’esaltazione finale dello splendore dell’arte, che allontana dai turbamenti del presente (Alla Musa). Quello delle Odi è un ritmo pacatamente classico, che disegna cose e persone con linee precise, assecondando l’equivalenza settecentesca tra poesia e pittura.

Testo di riferimento: G. Parini, Odi, a cura di D. Isella, Milano-Napoli, Ricciardi, 1975.