La parola di oggi è: strega / stregone

Sillabazione: stré–ga
stréga / ˈstreɡa/
[lat. strĭga(m), variante pop. di strīx, genit. strĭgis, dal gr. stríx, genit. strigós ‘uccello notturno’ sec. XIII]
A s. f.
1 donna che, nelle credenze popolari di molte civiltà, e in particolare nell'Europa medievale e rinascimentale, è ritenuta in rapporto con le potenze malefiche e accusata di azioni delittuose contro la religione e la società | caccia alle streghe, quella cui, nel passato, erano sottoposte le donne accusate di stregoneria; (fig.) ogni persecuzione mossa da superstizioni o pregiudizi
2 (fig.) donna o ragazza malvagia, perfida, di pessimo carattere e sim.: quella strega di ragazza litiga con tutti
3 (est.) donna brutta e vecchia: sembrare una strega; essere brutta come una strega
4 (tosc.) cerino all'estremità di una pertica per accendere lumi o candele posti in alto
5 (med.) colpo della strega, V. colpo
|| stregàccia, pegg. | streghétta, dim. | streghìna, dim.
B in funzione di agg. inv.
(posposto al sost.) nella loc. erba strega, licopodio

Sillabazione: stre–gó–ne
stregóne / streˈɡone/
[da strega av. 1406]
s. m.
1 (antrop.) presso molti popoli primitivi, persona, spesso di grande importanza politica e sociale, che, mediante particolari facoltà personali e secondo pratiche tradizionali, svolge funzioni sacrali di indovino e guaritore
2 (f. -a) (est.) chi pratica la stregoneria | apprendista stregone, (fig.) chi promuove attività o determina situazioni che non è poi in grado di controllare nella loro successiva evoluzione
3 (f. -a) (est.) chi pratica la medicina popolare | santone, guaritore