tralìce //, (evit.) tràlice
[lat. trilīce(m), attributo di ‘tessuto a tre fili’ (V. traliccio), attraverso cui guardare 1688]
vc.
Solo nelle loc. avv. in tralice, (raro) di tralice, obliquamente, di traverso: andare in tralice; tagliare una stoffa in tralice | (fig.) Guardare in tralice, di sottecchi, di sbieco.

tralìccio //
[lat. parl. *trilīciu(m), per trilīce(m), comp. di trēs ‘tre’, di orig. indeur., e di un deriv. di līcium ‘liccio, filo’, termine tecnico di etim. incerta, con sovrapposizione del frequente pref. tra- sec. XIII]
s. m.
1 Tela robusta per foderare materassi e guanciali, fatta di lino, di canapa, talvolta misti con cotone.
2 Struttura verticale costituita da profilati metallici collegati in un sistema reticolare, usata spec. per sostenere cavi, fili ad alta tensione e sim. ILL. energia/1.