La parola del giorno è: vieto / veterano
♣vièto //
[lat. vĕtus, nom. ‘vecchio’. V. veterano ☼ 1313]
A agg.
1 (spreg.) Che è ormai privo di validità, interesse, attrattiva e sim.: forme, parole, idee, dottrine viete; argomenti vieti; consuetudini ormai viete. SIN. Inattuale, trito. CONTR. Attuale, recente.
2 (tosc.) Che ha perduto la freschezza e il sapore: cibi vieti; frutta vieta.
3 (raro, lett.) Floscio, appassito, malaticcio: viso, aspetto vieto.
4 †Molto vecchio.
B s. m.
● †Sapore stantio: saper di vieto.
♣veteràno //
[vc. dotta, lat. veterānu(m) ‘vecchio, anziano’, da vĕtus, genit. vĕteris ‘vecchio’, di orig. indeur. ☼ sec. XIII]
A s. m.
1 Soldato romano che, avendo prestato il servizio militare per un determinato numero di anni, veniva onorevolmente congedato: assegnazione di terra ai veterani.
2 (est.) Correntemente, chi ha prestato per molti anni servizio militare: i veterani delle campagne napoleoniche.
3 (f. -a) (fig.) Chi per molto tempo ha svolto un’attività, esercitato un mestiere o una professione, frequentato un luogo e sim., e quindi ha una particolare abilità o esperienza in merito (anche iron.): un veterano della caccia, dell’insegnamento, del foro, dello sport; i veterani delle patrie galere.
4 (f. -a) Nello sport, atleta che ha compiuto il quarantesimo anno di età e che, inquadrato in una speciale categoria, può gareggiare nelle competizioni a essa riservate.
B agg.
● (lett.) Vecchio, antico: una veterana amicizia (L.A. MURATORI).