La parola del giorno è: sceverare / scevro / sciavero
sceveràre // o †scevràre, †severàre
[lat. parl. *exseperāre, comp. di ĕx- (s-) e *seperāre, per il classico separāre ‘dividere’. V. separare ☼ 1268]
v. tr. (io scévero o scèvero)
1 (lett.) Separare: il generoso … orgoglio / che ti scevra dal vulgo (G. PARINI).
2 (fig.) Distinguere, vagliare: sceverare il bene dal male.
♣scévro // (o -è-) o †scévero (o †-è-), †sèvro
[da sceverare ☼ 1306]
agg.
1 (lett.) Privo, esente (+ di, + da): essere scevro di colpa; dottrina non scevra di errori; un atteggiamento scevro da pregiudizi; Lasciate ch’io men vada scevro da insulti e scorni (C. GOLDONI).
2 †Separato, lontano.
sciàvero //
[da *sciaverare, variante ant. di sceverare (V.) ☼ 1838]
s. m.
1 Ciascuna delle assi curve esteriormente che si ricavano da una trave tonda o da un tronco segandolo longitudinalmente.
2 Ritaglio di cuoio, di pelle o di stoffa.