Tàrtaro (1) / ˈtartaro/
[vc. dotta, lat. Tărtaru(m), dal gr. Tártaros: di orig. imitativa (?) sec. XIV]
s. m.
Nella mitologia greco-romana, abisso in cui furono precipitati i Titani e luogo di tormento per i dannati | (est., lett.) Inferno.
SFUMATURE inferno (2).


tàrtaro (2) / ˈtartaro/
[lat. mediev. tărtaru(m), di etim. incerta av. 1320]
s. m.
1 Incrostazione prodotta dal vino nelle botti. SIN. gromma, gruma.
2 (miner.) Cristallizzazioni di carbonato di calcio deposte da acque cariche di bicarbonato.
3 (med.) Deposito di sali di calcio e di sostanze organiche sulla superficie del dente in forma di concrezione, che può danneggiare la gengiva e l’apparato di sostegno del dente.
4 (chim.) cremore di tartaro, tartrato acido di potassio usato in tintoria, per polveri effervescenti e lievitanti, e in medicina | tartaro emetico, tartrato di antimonio e potassio usato come mordente e, in medicina, come emetico.


tàrtaro (3) / ˈtartaro/ o, nel sign. A, tàtaro
[turco Tatār ‘popolo della Mongolia’, con sovrapposizione del mitologico Tartaro 1308]
A s. m. (f. -a)
Appartenente a una stirpe mongola guerriera e nomade originaria dell’attuale Mongolia esterna, ma diffusasi già dal XII sec. fino alle coste del Mar Caspio: i tartari dell’Orda d’oro.
B agg.
Dei tartari e della Tartaria | salsa tartara, salsa fredda i cui ingredienti sono olio di oliva, tuorli d’uova sode, cipollina fresca tritata, senape, aceto di vino rosso, sale e pepe | zuppa tartara, dolce freddo a base di ricotta e savoiardi ammollati in un liquore | alla tartara, alla maniera dei tartari; si dice in particolare di un modo di preparare pietanze di carne o di pesce serviti crudi con condimenti vari: bistecca alla tartara.