sèrbo (1) / ˈsɛrbo/
[da serbare 1548]
s. m.
Il serbare, solo nelle loc. in serbo, a serbo, da parte: mettere, tenere, dare, avere qlco. in serbo.


sèrbo (2) / ˈsɛrbo/
[dal serbo srbin ‘serbo’, abitante della Serbia (Srbija) av. 1557]
A agg.
Della Serbia.
B s. m. (f. -a)
Abitante o nativo della Serbia.
C s. m. solo sing.
Lingua parlata dai serbi.


serbàre / serˈbare/ o servàre nei sign. A 1 e 2
[lat. servāre ‘conservare, sorvegliare’, prob. da sĕrvus ‘servo, guardiano’. V. servo 1268]
A v. tr. (io sèrbo)
1 Mettere da parte qlco. in luogo sicuro per servirsene a suo tempo, al momento opportuno: serbare del pane; serbare una lettera; serbare denaro per la vecchiaia.
2 Conservare, mantenere, custodire: serbare intatto il decoro; serbare un segreto, una promessa | (lett.) Anche nella forma pron. (con valore intens.): né sanno serbarsi dentro al petto secreto alcuno (L.B. Alberti) | Nutrire in sé: serbare odio, rancore, verso qlcu.
3 Differire, indugiare | (lett.) serbare fuori, eccettuare.
B serbàrsi v. rifl.
Conservarsi, mantenersi, riservarsi: serbarsi puro, onesto; serbarsi per grandi prove.