discepolo / seguace
♦discépolo / diʃˈʃepolo/ (o -è-) o †discìpulo
[vc. dotta, lat. discĭpulu(m), da dĭscere ‘imparare’ ☼ 1261 ca.]
s. m. (f. -a)
1 chi studia sotto la guida e alla scuola di un maestro SIN. allievo, alunno, scolaro
2 ciascuno degli Apostoli e degli altri convertiti che seguirono Gesù e predicarono la sua dottrina
3 (est.) chi segue l'insegnamento di un maestro famoso, anche in tempi posteriori: i moderni discepoli di Kant | seguace: un discepolo di Aristotele
4 †apprendista, garzone di bottega
SFUMATURE ►seguace
♣seguàce / seˈɡwatʃe/
[dal lat. tardo sequāce(m), da sĕqui ‘seguire’ ☼ av. 1257]
A agg.
● (raro, lett.) che segue: donna dagli occhi seguaci (G. D'Annunzio) | †seguente, successivo: nel mese seguace
B s. m. e f.
● chi segue una dottrina, una scuola, una corrente, un maestro e sim.: i seguaci del marxismo; i seguaci di Aristotele
SFUMATURE
seguace – discepolo – erede – epigono
Seguace è chi manifesta la sua adesione a una dottrina, a una scuola, a un maestro, condividendone i principi e mettendone in pratica gli insegnamenti. Discepolo esprime lo stesso concetto, ma in un rapporto tra maestro e seguace che è diretto, personale. In questo contesto di significati l'erede è chi alla morte di un maestro diventa il depositario più autorevole delle sue dottrine. Epigono è invece chi continua senza originalità teorie già sostenute da altri; il termine comporta pertanto una sfumatura negativa di giudizio.
SFUMATURE ►proselito