purgare
La parola di oggi è: purgare
purgàre / purˈɡare/
[lat. purgāre, da pūrus ‘puro’ ☼ 1261 ca.]
A v. tr. (io pùrgo, tu pùrghi)
1 curare con un purgante | dare una purga
2 liberare da impurità, scorie o sudiciume: purgare il sangue; purgare il canale dalla feccia; purgare l'aria dai miasmi | (lett.) eliminare: se la dottrina è perfetta in sé … purga tutti i dubii (G. Bruno) | (fig.) purgare uno scritto, eliminarne ciò che è osceno o sconveniente | (fig.) epurare: purgare un'amministrazione | (lett.) anche nella forma pron. (con valore intens.): …senape, del naso nimica e utile a purgarsi la testa (G. Boccaccio) SIN. nettare, pulire, purificare CONTR. insozzare, sporcare
3 (dir.) fare venire meno mediante purgazione: purgare la contumacia
4 (fig.) espiare, scontare: purgare le colpe
B purgàrsi v. rifl.
1 prendere la purga
2 (fig.) purificarsi da colpe o peccati | purgarsi dell'accusa, liberarsene dimostrando di essere innocente
C purgàrsi v. intr. pron.
● †dileguarsi, detto di nebbie, vapori e sim.: per che si purga e risolve la roffia (Dante Par. XXVIII, 82)