donde
La parola di oggi è: donde
Sillabazione: dón–de
♦dónde / ˈdonde/ o (raro) d'ónde
[lat. dē ŭnde ‘onde, da dove’, di etim. incerta ☼ av. 1250]
A avv. (poet. troncato in †dón)
1 (lett.) da dove, da quale luogo (in prop. interr. dirette o indirette): donde arrivi?; non si è mai potuto sapere donde venisse | (est.) da chi, da quale fonte: donde viene questa notizia?; non riesco a capire donde tragga tanto coraggio
2 (lett.) dal quale, da cui, dal luogo da cui (con valore rel.): ritornarono al punto donde erano partiti | attraverso cui: e si lasciorno una via nel mezzo donde le fanterie passavano (N. Machiavelli) | per dove: e piove sangue donde son passati (G. Carducci)
3 (lett.) da cui, dal che, dalla quale cosa (con valore causale): donde si deduce; donde consegue | per quale motivo: donde tante lamentele? | avere donde, averne ben donde, avere buone e fondate ragioni
4 (lett.) di cui, con cui, per cui (con valore rel.): non avere donde vivere; duo valletti, donde si servia / a portar elmo e scudo, aveva allato (L. Ariosto)
B cong.
● (lett., raro) per cui, quindi (con valore conclusivo)
C s. m.
● †il luogo; la causa