Il film di oggi è: Timbuktu

Questa sera, su Rai3 ore 21:20Il Morandini consiglia: 
TimbuktuFr.Maur. 2014GENERE: Dramm. DURATA: 97′ VISIONE CONSIGLIATA: GCRITICA: 3 PUBBLICO: 2REGIA: Abderrahmane SissakoATTORI: Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara, Hichem Yacoubi, Kettly Noël
Mali, 2012. L’antica città sahariana di Timbuktu – dai fiabeschi edifici di fango secco, dello stesso colore del deserto – è occupata da fondamentalisti islamici stranieri, che girano armati di mitra e cellulari, imponendo la loro tetra, sadica e misogina morale a una popolazione abituata a una vita libera, fatta di lavoro ma anche di piaceri naturali. Il tuareg Kidane, che vive con la moglie e la figlia in una tenda fuori città, uccide involontariamente il pescatore che aveva abbattuto una delle sue 7 mucche. È condannato a risarcire la famiglia del pescatore con 40 vacche. Oppure a morte. L’eccezionalità del dramma, più antropologico che politico, del mauritano Sissako – anche sceneggiatore con Kessen Tall – sta nella denuncia della demenza criminale raccontata con la levità ironica e lirica di una fiaba antica e la bellezza figurativa di un quadro di Gauguin. Nella messa in ridicolo della stupidità, dell’ipocrisia, dell’ignoranza dei sedicenti combattenti per la fede islamica, mostrandone la volontà di dominio fine a sé stessa, priva di qualsiasi qualità spirituale. Di qui il valore mitico-universale del film: non parla solo e tanto del fondamentalismo islamico, ma anche e soprattutto dell’eterno scontro tra fannulloni violenti e lavoratori pacifici. Crociati o conquistadores cattolici non erano diversi dagli attuali jihadisti. Fotografia magica di Sofian El Fani. 7 César (miglior film, soggetto, regia, musiche, montaggio, suono, fotografia).