Alfieri Vittorio, Le Tragedie
La composizione delle tragedie occupò l’Alfieri dal 1775 al 1786. Esse costituiscono le prime prove letterarie dell’autore, che avvertiva il genere tragico come il più consono all’aristocraticità del suo sentire e alla conflittualità permanente del suo spirito. Inoltre, essendo le regole della tragedia rigidamente codificate, lo scrittore, che non era istintivo, riusciva a disporre di utili riferimenti nel faticoso lavoro di ideazione e di stesura. Al centro della drammaturgia alfieriana è il conflitto tra il potere del tiranno e la libertà dell’individuo. Questo nucleo tematico si arricchisce via via di riflessioni sulla condizione umana e sui sentimenti più intimi. Il metro delle tragedie alfieriane è l’endecasillabo sciolto.
Testo di riferimento: V. Alfieri, Tragedie, a cura di L. Toschi, Firenze, Sansoni, 1985.