Gozzi denominò L’Augellino belverde "fiaba filosofica", in modo da sottolineare fin nel titolo la sua natura ideologica e polemica. La vicenda rappresentata non è diversa da quella delle altre fiabe: intrighi, inganni, amanti separati che si cercano, il tutto condito dalla presenza delle maschere e da incantesimi e magie. Ma in questa fiaba alcuni personaggi incarnano in maniera dichiarata i principi dell’illuminismo, presentati dall’autore come aridi e astratti. Diventa quindi il testo culturalmente più importante di tutta la serie delle fiabe gozziane. L’augellino belverde fu rappresentato la prima volta nel gennaio del 1765.

Testo di riferimento: C. Gozzi, Opere. Teatro e polemiche, a cura di G. Petronio, Milano, Rizzoli, 1962.