Con un passato da disc jockey radiofonico, Vasco Rossi (1952), da Zocca in provincia di Modena prova a fare sul serio. Si fa notare al Festival di Sanremo 1982, pur arrivando ultimo, con Vado al massimo. Da quel momento diventa il rocker made in Italy per eccellenza. Molte le canzoni che scrive per Stadio, Irene Grandi, Patty Pravo, Laura Pausini e altri. Nel florilegio di opere o prodotti a cui ha dato l’imprimatur e la firma, diversi libri, film-documentari, operazioni talvolta abborracciate, ma plaudite dal popolo dei fan. Problemi di salute e forse una stanchezza generale, all’alba dei sessant’anni, consigliano riposo e un periodo sabbatico lontano da palcoscenici e studi di registrazione. Ma Vasco sarà tutt’altro che riservato o discosto: scoperti Facebook e la potenzialità della rete inizia a esternare a ruota libera, ritagliandosi una veste pubblica e dando l’impressione, finalmente, di divertirsi davvero. Nel luglio 2012 sposa la compagna di una vita Laura Schmidt.

 

Rewind
EMI, 1999 – 2 CD live – ★★★★★

È una serata magica, quella di Imola, giugno ’98: nell’autodromo gremito da 130 mila persone, Vasco tiene il suo unico concerto di quell’anno, lui in stato di grazia, il pubblico al culmine dell’entusiasmo. Quella sera rivive qui: l’autoritratto del nostro rocker più amato, concentrato in due dischi, con la grezza immediatezza del concerto, non frenata da abbellimenti e maquillage da studio. E da Quanti anni hai si arriva a ritroso, fino alla giurassica Jenny, da Blasco a Vita spericolata, da Colpa d’Alfredo a Mi si escludeva. Nel mare di tante pubblicazioni antologiche, spesso stiracchiate e pigre, senza un’idea, qui c’è praticamente il meglio di Vasco, vivo e vegeto, caricato come una molla, dall’affetto indiavolato dei suoi devoti di ieri e di oggi.

 

Canzone: Vivere

Vivere
è passato tanto tempo
Vivere
è un ricordo senza tempo
Vivere
è un po’ come perder tempo
Vivere… e sorridere dei guai
così come non hai fatto mai
e poi pensare che domani sarà sempre meglio

 

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