Radiohead | OK Computer (1997)
Venuto alla ribalta in piena era Brit Pop, presto il quintetto composto da Thom Yorke (1967), i fratelli Jonny e Colin Greewood (1971 e 1969), Ed O’ Brien (1968) e Phil Selway (1967) si è rivelato capace di riscrivere radicalmente le regole del gioco, diventando una delle band più importanti del pianeta. Quella dei Radiohead è un’avventura che, come poche altre, in tempi recenti è riuscita a cambiare il volto del Rock con un approccio artistico comune soltanto a pochi altri gruppi, Genesis, Talking Heads, David Bowie e Pink Floyd. Costantemente in bilico tra ricerca espressiva, contaminazione dei generi ed esplorazione della forma canzone, i loro lavori hanno segnato indelebilmente la musica contemporanea dagli anni 90 in avanti. Importanti anche i segnali inviati con la distribuzione della loro musica al di là dei canali commerciali tradizionali. I membri del gruppo più attivi sul fronte solista sono Jonny Greenwood e Thom Yorke. Il primo si dedica alla scrittura di Musica Classica e di colonne sonore per il cinema, fra cui quelle per ‘Il petroliere’ e ‘The master’ di Paul Thomas Anderson. Il secondo pubblica un disco solista (Eraser, 2006) e sette anni dopo unisce le forze con Flea, Nigel Godrich, Joey Waronker e Mauro Refosco nel supergruppo Atoms For Peace. Hanno un album all’attivo, l’acclamato, complesso, ambizioso Amok (2013, ★★★). Nel 2014 Yorke pubblica a sorpresa il secondo album Tomorrow’s Modern Boxes (★★★) a pagamento su BitTorrent, la piattaforma usata per gli scambi peer to peer.
OK Computer
Parlophone, 1997 – ★★★★★
A distanza di quasi tre anni da The Bends ecco il capolavoro che tutti si aspettavano. OK Computer, pur non essendo un disco facile, ottiene un grande riscontro anche dal punto di vista del pubblico. Dal suono appassionato di cui tutti si erano innamorati ascoltando i dischi precedenti, e che comunque si ritrova anche qui in brani come Karma Police (non a caso scelta come singolo), si passa a una mini suite elettrica, in vena di Prog, come Paranoid Android. Altre canzoni invece colpiscono per la profonda sensibilità che emerge anche dai testi: tra tutte Lucky ed Exit Music (For A Film). Tra visioni di Philip K. Dick, nostalgie Space-Rock anni 70 e algidi scenari futuribili, con questo album i Radiohead fissano indelebilmente il loro nome nella storia della musica Rock.
Canzone: Karma Police
Karma Police, I’ve given all I can, it’s not enough
I’ve given all I can, but we’re still on the payroll
This is what you get, this is what you get
This is what you get, when you mess with us
And for a minute there, I lost myself, I lost myself
And for a minute there, I lost myself, I lost myselfFor a minute there, I lost myself, I lost myself