Soundgarden | Superunkown (1994)
Arrivano da Seattle, culla del Grunge, e ne sono i pionieri. I Soundgarden si formano nella prima metà degli anni 80 e mischiano Metal evoluto e Hardcore. Figli tanto dei Black Sabbath quanto dei Led Zeppelin rivisitati secondo la “filosofia” Punk, con l’aggiunta di un pizzico di New Wave, a poco a poco riescono ad affermarsi nella scena musicale internazionale fino al boom di Black Hole Sun. Dopo tour mondiali e dischi che scalano le classifiche, la band si scioglie in modo acrimonioso per poi riformarsi nel 2010, con il leader Cornell impegnato a ritagliarsi spazi da solista.
Superunknown
A&M, 1994 – ★★★★★
Un altro passo in avanti e la definitiva affermazione dei Soundgarden quale band tra le più importanti del decennio. Prodotto da Michael Beinhorn e missato da Brendan O’Brien, Superunknown è l’album che, senza tradire i fan affezionati al “classico” suono alla Soundgarden, regala al gruppo la prima posizione nelle chart statunitensi. È merito soprattutto di una ballata dalle tinte Dark, Black Hole Sun, il cui video non passa inosservato nella programmazione di MTV, ma anche e soprattutto di un pugno di canzoni che uniscono possanza sonora e fruibilità. Si tratta di un album coraggioso dalle spiccate qualità melodiche che, curiosamente, si accoppiano con testi cupi e disperati.
Canzone: Black Hole Sun
In my eyes, indisposed
In disguise as no one knows
Hides the face, lies the snake
The sun in my disgrace
Boiling heat, summer stench
‘Neath the black the sky looks dead
Call my name through the cream
And I’ll hear you scream againBlack hole sun
Won’t you come
And wash away the rain
Black hole sun
Won’t you come
Won’t you come (won’t you come)