Il film di oggi è: La trattativa

Questa sera, su Rai2 ore 21:20Il Morandini consiglia:    
La trattativaIt. 2014GENERE: Doc. DURATA: 108′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 4 PUBBLICO: 1REGIA: Sabina GuzzantiATTORI: Sabina Guzzanti, Enzo Lombardo, Sabino Civilleri, Filippo Luna, Franz Cantalupo, Michele Franco, Ninni Bruschetta
Roma, 30/1/92: la Cassazione conferma le condanne ai 460 mafiosi imputati nel più grande processo, durato 6 anni, nella storia della giustizia mondiale. Un clamoroso successo delle indagini del pool antimafia diretto da Caponnetto e composto da Falcone, Borsellino, Guarnotta, Di Lello. La rappresaglia mafiosa non tarda: il 12/3/92 viene assassinato Salvo Lima, il maggior esponente della DC siciliana, appartenente alla corrente di Andreotti; il 23/5/92 viene ucciso Falcone e il 19/7/92 è la volta di Borsellino. Non paga, nel 1993 la mafia si dà al terrorismo: Firenze (5 morti), Milano (5 morti) e Roma (22 feriti). Qual era l’obiettivo dell’offensiva terroristica della mafia? Perché le indagini sull’attentato a Borsellino furono depistate da funzionari di polizia, fino alla condanna di un balordo innocente? Perché alti ufficiali dei carabinieri si incontrarono con Vito Ciancimino, “il più politico dei mafiosi e il più mafioso dei politici”, catturarono Riina ma impedirono al giudice Caselli di perquisire il suo covo, permettendo ai mafiosi di ripulirlo, mentre non arrestarono Provenzano benché sapessero dov’era? Perché nel 1993 si formarono decine di leghe meridionalistiche in vista delle elezioni politiche del 1994? Perché, dopo il fallito attentato del 23/1/94 allo stadio Olimpico, la mafia abbandonò la strategia terroristica? Che rapporto c’era tra la mafia, Dell’Utri e Berlusconi? Il 6° lungo della Guzzanti, ben coadiuvata da una compagnia di attori di razza, è un riuscito pastiche di generi – documentario, storico, poliziesco, gangster, giallo, satirico, comico – e di stili – inchiesta, intervista, fiction, teatro, cabaret, iperrealtà, surrealtà – che sterra e stira l’ingarbugliato bandolo della matassa della storia italiana 1992-94. Ne esce un film di ammirevole impegno civile e di ampia e accurata documentazione storica, capace di informare e formare avvincendo, commuovendo, indignando e divertendo. Ma il suo maggior risultato è l’aver scoperto e rappresentato l’essenza del male che si annida nello Stato italiano: la mentalità di alti politici e alti funzionari secondo la quale le leggi sono variabili dipendenti dei propri interessi, convenienze e connivenze. La rievocazione di don Puglisi agonizzante che sorride al suo sicario è un finale memorabile. Presentato fuori concorso a Venezia 2014.