La parola di oggi è: sobillare / istigare

so–bil–la–re
sobillàre 🔊 / sobilˈlare / o raro sobbillàre, † subbillàre
[ lat. parl. *subilāre, variante del classico sibilāre, propr. ‘fischiare’, nel senso di ‘soffiare negli occhi a qlcu.av. 1565 ]

v. tr.
1

❖ istigare di nascosto a manifestazioni di ostilità, di ribellione:
sobillare gli animi; farsi sobillare da qlcu.; sobillare il popolo contro il governo

2

❖ † invogliare, stimolare:
 mi parve essere sobbillato da un poco di vana speranza (B. Cellini)


Sfumature: istigare, sollevare


i–sti–ga–re
istigàre 🔊 / istiˈɡare / o lett. instigàre, † stigàre
[ vc. dotta, lat. instigāre ‘picchiare, pungere (da una variante intensivo-durativa di *stĭngere, di orig. indeur.) contro (in-)’ av. 1364 ]

v. tr. (io ìstigo, tu ìstighi o, secondo il modello latino, io istìgo, tu istìghi)
1

❖ indurre o spingere a qlco. di riprovevole (+ a, anche seguito da inf.):
istigare qlcu. a un delitto, alla vendetta; istigare a rubare

2

❖ lett. suscitare:
istigare una passione

Sfumature:
istigare – indurre – suggestionare – sobillare – aizzare
Istigare è spingere qualcuno a compiere un’azione riprovevole. Indurre è termine di uso più generale, perché significa convincere qualcuno a fare qualcosa, lecita o illecita, costringendo, minacciando o persuadendo. Più specificamente, se si cerca di spingere una persona a un dato comportamento condizionandone la coscienza e la volontà, si parla di suggestionare. Se l’azione di persuasione è nascosta e subdola si usa il verbo sobillare. Aizzare è invece eccitare apertamente all’odio, all’offesa; suggerisce perciò l’idea di un’istigazione immediata e violenta, tanto che il verbo si usa anche in riferimento all’azione di eccitare i cani all’aggressione. Sfumature: tentare