La parola di oggi è: fame

fa–me
fàme 🔊 / ˈfame /
[ lat. făme(m), di etim. incerta  1250 ca. ]

s. f.
1

❖ sensazione causata dall’impellente bisogno di cibo: sentire gli stimoli, i morsi della fame; soffrire la fame; cascare dalla fame; fame da lupi, da leoni

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fame canina, impulso morboso verso i cibi Sin. mal della lupa

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morire di fame, essere molto affamato; fig. essere in condizioni di estrema miseria

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cavarsi la fame, saziarsi

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ingannare la fame, cercare di distrarsi per non avvertirne gli stimoli

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morto di fame, persona molto povera; fig. miserabile

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brutto come la fame, bruttissimo

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lungo come la fame, lunghissimo

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stipendio, pensione, salario e sim. da (o raro di) fame, insufficiente a soddisfare le necessità elementari della vita

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† pascere la fame, saziarsi

Contr. sazietà

Prov. la fame è cattiva consigliera, lo stato di bisogno induce ad azioni sbagliate
2

❖ est. carestia

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prendere una città per fame, costringerla ad arrendersi privandola dei viveri necessari al sostentamento della popolazione

3

❖ fig. bisogno intenso di qlcu.: quel bambino ha fame di affetto

❖ desiderio sfrenato: fame di denaro, di gloria, di onori

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fame dell’oro, cupidigia


○ famı̀na, dim.
○ famóna, accr.

Sfumature:
fame – appetito – voracità – bulimia
Fame è lo stimolo naturale all’assunzione di cibo che è propria dell’uomo e degli animali. L’appetito è soltanto dell’uomo e implica la buona disposizione verso il cibo specifico che si mangia, il piacere di gustarlo. Voracità è il mangiare rapidamente con ingordigia, senza assaporare; si riferisce infatti in primo luogo ad animali considerati famelici come il lupo o lo squalo. Bulimia definisce un disturbo dell’alimentazione caratterizzato dall’impulso a inghiottire grandi quantità di cibo e ad attuare poi pratiche compensatorie volte a evitare l’aumento di peso (vomito, abuso di lassativi, attività sportiva esagerata).