testé
appena, or ora.
Indi il Presidente propone al Consiglio comunale di votare l’immediata esecutività
della deliberazione testé adottata onde procedere con celerità all’insediamento della Commissione.
Con n° 19 voti favorevoli espressi dai 19 consiglieri presenti e votanti nelle forme di
rito, il Consiglio comunale delibera di conferire immediata esecuzione alla deliberazione
testé adottata onde consentire il suo immediato funzionamento.
Verbale di seduta del Consiglio comunale di Riposto. Fonte
Quasi un esempio da manuale, se parliamo di burocratese; nel quale, molto spesso, l’uso amministrativo condivide i suoi esiti con quelli di certo linguaggio letterario. In questo piccolo stralcio di un verbale consiliare comunale i burocratismi, tipici e meno tipici, sono numericamente consistenti (sorvolo su altri tratti interessanti): si parte da addì (‘il giorno, nel giorno’), si prosegue con partecipata (‘comunicata, resa nota’), rassegna (‘fornisce, restituisce’), indi (‘successivamente, quindi’), testé (‘appena’), si conclude con uno splendido conferire (‘dare’) e un secondo testé.
Sugli altri, magari, ritorneremo (di conferire, ma con diverso significato, abbiamo comunque già parlato). Limitiamoci, per questa volta, a consigliare di sostituire testé. Una soluzione l’ho già data; una seconda, più informale, potrebbe essere or ora.
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