Nati nella seconda metà degli anni 60 per volontà del chitarrista Ritchie Blackmore (1945) e del tastierista Jon Lord (1941-2012) con l’intento di fondere Beat e musica classica, i Deep Purple cambiano più volte formula e formazione, ottenendo il vero successo tra il 70 e il ’76, quando si affermano come capisaldi dell’Hard Rock mondiale. La reunion del Mark II (che dura dieci anni) ne rinnova la fama, ma i continui litigi tra Blackmore e il cantante Ian Gillan (1945) proseguono fino ai primi anni 90, quando il chitarrista abbandona per sempre la sua creatura. Ma oramai Deep Purple è un marchio che sopravvive e prospera, con una straordinaria densità di tour e produzioni discografiche, indipendentemente dai musicisti che vi suonano. Innumerevoli i capitoli su CD e DVD che documentano la loro inesausta avventura professionale.

 

Made In Japan
Purple, 1972 – 2 LP live – ★★★★

Il loro capolavoro assoluto e uno degli album-manifesto dell’Hard Rock. È la testimonianza di una serie di vibranti concerti giapponesi in cui tutti i brani più vitali e meritevoli diventano lunghe cavalcate di rovente Hard Blues. La dimensione live è quella ideale per un gruppo che fa della potenza e dell’aggressività la sua arma migliore: la conclusiva Space Truckin’ occupa tutta una facciata, ma sono le performance di Smoke On The Water, Child In Time e Highway Star quelle destinate a surclassare le omologhe versioni in studio e a testimoniare le vette espressive raggiunte specialmente da Gillan e Blackmore. Del 1998 la rimasterizzazione in un doppio CD con 22 minuti di musica in più (tra cui una stravolta rilettura di Lucille).

 

Canzone: Highway Star

Nobody gonna take my head
I got speed inside my brain
Nobody gonna steal my head
Now that I’m on the road again
Oooh I’m in heaven again I’ve got everything
Like a moving ground an open road
And everything

 

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