Enzo Gentile con Ian Anderson

Inglesi formatisi a Blackpool, i Jethro Tull partono nel 1967 con il Blues, per poi sposare la musica popolare britannica, la tradizione Folk, e successivamente anche il Rock duro e il Progressive. Arroccati intorno alla figura di Ian Anderson (1947, scozzese) per una immedesimazione pressoché totale, i Jethro Tull, che prendono il nome da un agronomo inglese del XVII secolo, vedono ben presto sfiorire la propria migliore vena creativa, puntando così soprattutto a una intensa attività live in cui passare in rassegna i capisaldi della storia. Da registrare anche una carriera solista di modesta portata, sia di Ian Anderson che del chitarrista Martin Barre, suo principale alleato fin dalle origini. Con oltre 60 milioni di dischi venduti, nelle solide mani del padre-padrone Anderson, i Jethro Tull sono una delle più longeve realtà del music-business internazionale.

 

Aqualung
Chrysalis, 1971 –

Il disco più famoso, celebrato, gratificante della band. 11 canzoni che formano un suggestivo bassorilievo di segni e ipotesi sonore: tra l’acustico e l’elettrico, i Jethro Tull giostrano con abilità sopraffina, manifestando una condizione e una forma perfette. La title track, Cross-Eyed Mary, My God, con il flauto imperioso protagonista, e Locomotive Breath, che illustra i sentieri del Rock duro, sono le indelebili impronte lasciate da Ian e compagni, brani che resteranno un must in tutta la loro storia live.

 

Canzone: Aqualung

Do you still remember
December’s foggy freeze?
When the ice that
Clings on to your beard was
Screaming agony.
And you snatch your rattling last breaths
With deep-sea-diver sounds,
And the flowers bloom like
Madness in the spring.

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