È con tutta probabilità la band più importante e influente sorta dalle ceneri del Punk: l’influenza dei Joy Division si estende ben oltre la breve parabola di vita del gruppo, interrottasi bruscamente con il suicidio del cantante Ian Curtis (1956-1980), dopo appena un paio d’anni di carriera. Gli altri membri della band hanno poi fondato i New Order.

 

Unknown Pleasures
Factory, 1979 – ★★★

L’album d’esordio del gruppo pilotato dal cantante Ian Curtis è l’emblema del Post-Punk inglese che si contamina con la claustrofobia sonora dei sintetizzatori e l’elettricità in pseudo-feedback delle chitarre. A evolversi è un’inquietante ragnatela musicale che vede stagliarsi la voce ipnotica e spettrale di Curtis. Il Dark movement muove così i primi passi attraverso i catacombali e reiterati R’n’R dei brani She’s Lost Control e Shadowplay, nonché lungo l’incedere funereo di Day Of The Lords. Più che rabbia nuda e cruda, il repertorio-capolavoro dei Joy Division fagocita un senso cosmico di frustrazione, al cospetto del quale non ci si può che arrendere.

 

Canzone: Shadowland

To the centre of the city where all roads meet, waiting for you,
To the depths of the ocean where all hopes sank, searching for you,
I was moving through the silence without motion, waiting for you,
I a room with a window in the corner I found truth.