Sono in quattro, vengono da San Francisco e riportano in America il baricentro della musica dura depurandola dall’edonismo spaccone alla Mötley Crüe. Il cantante e chitarrista James Hetfield (1963), il batterista Lars Ulrich (1963), il chitarrista solista Kirk Hammett (1962) e il bassista Cliff Burton (1962-1986) si affermano subito come spiriti rivoluzionari. Affamati di novità, a partire dagli anni 90 cambiano stile. S’allontanano dal Thrash Metal e s’avvicinano a una forma più canonica di Rock duro, accompagnati da un formidabile successo commerciale. Sono odiatissimi quando attaccano il sito di file sharing Napster e discussi quando si legano a Lou Reed. Ma nemmeno le controversie, le tensioni interne e i drammi (la morte di Burton in un incidente stradale) li fermano.

 

Master Of Puppets
Vertigo, 1986 – ★★★★★

Il terzo capolavoro, prodotto come il precedente da Flemming Rasmussen. In copertina, una distesa di croci manovrate da forze oscure: il controllo e il potere sono i temi del lavoro, musicato con ampio dispiego di mezzi, dal Thrash furente alla ballata sinistra, ricalcando schemi e dinamiche sperimentate nell’album dell’84. Questi 54 minuti sfidano i limiti dell’immaginazione: le canzoni configurano un’epica del potere annichilente dove la rincorsa alla velocità perseguita da formazioni rivali è sostituita dalla capacità unica di dare una forma e un suono agli incubi dell’uomo contemporaneo. Primo disco d’oro della banda, è considerato uno degli album Metal più importanti della storia. La musica dura non sarà più la stessa, d’ora in avanti.

 

Canzone: Master Of Puppets

Come crawling faster
Obey your master
Your life burns faster
Obey your master
Master
Master of puppets
I’m pulling your strings
Twisting your mind and smashing your dreams

 

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