Rappresentata trionfalmente la sera del 26 dicembre 1748 al teatro Sant’Angelo dalla compagnia Medebach, La vedova scaltra costituì una novità assoluta per il pubblico, non solo perché interamente scritta, ma anche perché i caratteri sono delineati con finezza psicologica e l’intreccio si fonda proprio sul contrasto dei caratteri e non sui colpi di scena. Rosaura, intelligente e bella vedova, deve decidere su quale dei quattro pretendenti di diversa nazionalità che la corteggiano dovrà dirigere la sua scelta; per questo motivo li metterà alla prova, presentandosi a ciascuno travestita. La scelta cadrà sul conte italiano che non ha ceduto alle tentazioni. Alla Vedova scaltra è collegato il rifacimento dell’abate Chiari intitolato La scuola delle vedove (1749). Rosaura è l’evoluzione di un tipo femminile prediletto dal Goldoni, già presente nella Donna di garbo e nella Putta onorata, che avrà la sua piena realizzazione nel personaggio di Mirandolina della Locandiera.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, II, Milano, Mondadori, 1936.