L’amore delle tre melarance, libero rifacimento teatrale di una fiaba raccontata nel Cunto de li cunti del napoletano Giovan Battista Basile, fu rappresentata anonima nel gennaio del 1761. Il testo dell’opera è costituito da un canovaccio secondo i modi tipici della commedia dell’arte. La storia delle tre melarance è di fatto solo un pretesto per dar corso a una polemica contro i due autori di teatro che in quegli anni si contendevano il primato delle scene veneziane: Chiari, adombrato sotto il personaggio della Fata Morgana, e Goldoni, sotto quello di Celio Mago.

Testo di riferimento: C. Gozzi, Opere. Teatro e polemiche, a cura di G. Petronio, Milano, Rizzoli, 1962.