Con i Trionfi, a cui il Petrarca cominciò a lavorare forse già prima del 1340 e continuò fino agli ultimi anni della sua vita, la mira dell’autore era quella di fare un’opera che si misurasse con la Commedia di Dante. Costituiti di sei quadri, ognuno dei quali di un numero variato di capitoli, dedicati nell’ordine all’Amore, alla Pudicizia, alla Morte, alla Fama, al Tempo e all’Eternità, l’opera doveva rappresentare, sotto la forma di un trionfo romano, una serie di visioni mitiche e simboliche (personaggi, eventi, fatti storici) iscritte ciascuna in un paradigma di ordine morale. I Trionfi rientrano nel genere del poema allegorico-didattico e si devono considerare un’opera non completamente riuscita.

Testo di riferimento: F. Petrarca, Trionfi, Rime estravaganti, Codice degli abbozzi, a cura di V. Pacca e L. Paolino, Milano, Mondadori, 1996.