Poemetto di quartine monorime che descrive la città celeste e costituisce con l’altro poemetto De Babilonia civitate infernali un dittico dedicato ai due mondi dell’aldilà. Per questa ragione le opere di Giacomino da Verona, un minore osservante vissuto nella seconda metà del Duecento (di cui null’altro si conosce), sono considerate in qualche modo anticipatrici della Commedia dantesca. Nella sua opera Giacomino s’ispira soprattutto all’Apocalisse; ma si nota anche la presenza di testi della letteratura francescana.

Testo di riferimento: Poeti del Duecento, a cura di G. Contini, I, Milano-Napoli, Ricciardi, 1960.