Pubblicata nel 1909, la raccolta è la continuazione dei Primi poemetti e reca in epigrafe lo stesso motto virgiliano (Paulo maiora). Analoga è anche la suddivisione del libro, con tre parti narrative (La fiorita; I filugelli – La mietitura; La vendemmia, Pietole) alternate da due allegoriche (Il naufrago – Il prigioniero; Le due aquile – I due alberi). Il racconto georgico si completa; viene ripreso il tema dell’immigrazione inaugurato nei Primi Poemetti da Italy; ma con La Morte del Papa, La vertigine, Gli emigranti nella luna emerge un nuovo nucleo tematico: quello del confronto con il cielo, le costellazioni, i pianeti. Il “fanciullino”, che è l’anima innocente del poeta, trova ora nuova ispirazione da scenari onirici e visionari.

Testo di riferimento: G. Pascoli, Poesie, Milano, Mondadori, 1967.