L’Arcadia di Sannazaro è un romanzo pastorale composto di 12 prose e 12 egloghe, con un proemio e un congedo. Dopo la prima edizione del 1501 ne uscì una seconda nel 1504, con notevoli arricchimenti e una profonda revisione della lingua orientata a conformarsi al modello di Boccaccio per la prosa e a quello di Petrarca per la poesia. Il protagonista, Sincero, cerca ristoro alle sue pene d’amore rifugiandosi in Arcadia, dove vive con i pastori (i poeti napoletani dell’epoca) in una natura mitica e incontaminata. Una notte, però, in sogno, riceve un oscuro presagio. Il mattino seguente s’incammina verso una montagna, dove una ninfa lo guida fra grotte sotterranee fino alle rive del fiume Sebeto. Qui due fanciulle gli annunciano la morte della donna amata. L’opera ebbe una straordinaria fortuna nella letteratura europea, inaugurando un vero e proprio genere.

Testo di riferimento: I. Sannazaro, Opere volgari, a cura di A. Mauro, Bari, Laterza, 1961.