Nel 1922 Luigi Pirandello progettò di riunire tutte le sue novelle in una raccolta complessiva intitolata Novelle per un anno, che avrebbe dovuto includere ventiquattro volumi di quindici novelle ciascuno (in tutto 360, quindi, all’incirca una per ogni giorno dell’anno). Il progetto in realtà non fu portato a termine e i volumi pubblicati furono quindici (l’ultimo, postumo, uscì nel 1937). In una nuova edizione postuma, pubblicata nel 1937-38, venne aggiunta un’appendice di ventisei novelle, non comprese nella precedente. L’ordinamento interno dei racconti non segue la cronologia della composizione, né criteri rigorosamente tematici. In un’avvertenza premessa all’intera raccolta l’autore chiede scusa ai lettori «se dalla concezione che egli ebbe del mondo e della vita troppa amarezza e scarsa gioja avranno». Lo schema di racconto più abituale è infatti quello del conflitto di un personaggio con la realtà e della sua autodifesa attuata in maniere non di rado paradossali o anche autodistruttive.

Testo di riferimento: L. Pirandello, Novelle per un anno, a cura di M. Costanzo, Milano, Mondadori, 1985-90.