Il corteggiamento di un giovane nobile bellissimo promette di far uscire Checchina, almeno momentaneamente, dallo squallore della vita coniugale. Ma il caso si accanisce a salvare la virtù della donna, impedendole due volte di raggiungere il luogo del convegno amoroso. Così a Checchina non restano che le fantasticherie notturne, accanto a un marito sordido che non sa fare altro che spiegare le inquietudini della moglie con i disturbi della cattiva digestione. Il racconto fu scritto nel 1883 e costituisce una delle prove più riuscite del talento narrativo della Serao.

Testo di riferimento: M. Serao, La virtù di Checchina e Terno secco, Roma, Edizioni e/o, 1995.