Machiavelli cominciò a scrivere le Istorie fiorentine intorno al 1521 su istanza di Giulio de’ Medici (di lì a poco papa Clemente VII), e le portò a termine nel maggio del 1525. In otto libri si narra la storia di Firenze dal 1215 al 1492, ossia dalle lotte tra i Buondelmonti e i Donati, che furono origine della divisione della città in guelfi e ghibellini, alla morte di Lorenzo il Magnifico. Fanno eccezione a tale struttura il libro I, che si configura come una specie di introduzione all’intera opera, e il libro VI, che tratta delle guerre tra gli stati italiani sino alla sconfitta di Ferrando D’Aragona del 1463. Con uno stile particolarmente sorvegliato, Machiavelli affronta le vicende storiche fiorentine astenendosi il più possibile da ogni forma di adulazione verso i Medici e seguendo con grande libertà le fonti tre-quattrocentesche: soprattutto Giovanni Villani, Flavio Biondo, Leonardo Bruni e Poggio Bracciolini.

Testo di riferimento: N. Machiavelli, {Tutte le opere}, a cura di M. Martelli, Firenze, Sansoni, 1971.