La fortuna letteraria, musicale e pittorica della vicenda di Francesca da Rimini, raccontata da Dante nel V canto dell’Inferno, fu vivissima nel corso di tutto l’Ottocento, secolo la cui sensibilità era particolarmente incline a svolgerne i risvolti sentimentali e patetici. La tragedia di Pellico fu rappresentata nel 1815 e pubblicata tre anni dopo. Incontrò un successo di pubblico straordinario, nonostante la sostanziale fiacchezza drammatica e il difetto di caratterizzazione dei personaggi. Foscolo, che poté leggere la tragedia appena ultimata, aveva suggerito a Pellico di bruciare il manoscritto.

Testo di riferimento: Scritti scelti di Silvio Pellico, a cura di A. Romanò, Torino, Loescher, 1960.