Dialogo di Torquato Tasso, scritto nel 1584-1585, pubblicato nel 1587. Gli interlocutori sono un “Forestiero Napolitano” (nel quale l’autore adombra sé stesso), il gentiluomo della corte di Ferrara Gianlorenzo Malpiglio (interlocutore anche dell’altro dialogo del Tasso Malpiglio secondo) e il padre di questi, Vincenzo. Vi si analizzano la vita di corte, i comportamenti consigliabili per il cortigiano e le virtù a lui necessarie (fra esse la capacità di dissimulare).

Testo di riferimento: T. Tasso, Dialoghi, a cura di E. Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958.