Con Zanichelli la cultura si fa strada
Tradizione, solidità e affidabilità di contenuti in una proposta innovativa, non convenzionale e sorprendente
Nel mese di ottobre abbiamo dato inizio a una campagna di sensibilizzazione sulla lingua, italiana e straniera che porta direttamente sui marciapiedi, in forma di graffiti urbani, occasioni di riflessione sulle nostre capacità di espressione in una vera e propria azione di “didattica urbana”.
Particolare attenzione abbiamo dedicato alle “Parole da salvare”: voci ricche di sfumature ed espressività ma che stanno finendo nel dimenticatoio perché nella lingua corrente si privilegiano i loro sinonimi più comuni; diciamo infatti profumo anziché fragranza, chiacchierone anziché garrulo, diligente anziché solerte, saporito e non sapido.
Sono parole che rendono il lessico più variopinto e più interessante, la lingua italiana più ricca e completa: può forse l’italiano permettersi di perdere parole affascinanti come ghiribizzo o beffardo? Come faremmo a cucinare certe pietanze senza usare il pane raffermo? Esiste una parola più onomatopeica di ondivago? Che cosa ruberanno i banditi d’ogni crime-story che si rispetti se sarà scomparso il malloppo? Quale aggettivo descriverebbe Zio Paperone meglio di taccagno?
Nelle pagine del vocabolario Zingarelli queste parole a rischio sono evidenziate con il segno grafico del “fiore”:♣. Un richiamo anche visivo e un invito a utilizzare più spesso quelle voci.
Tra le 3125 voci riportate dallo Zingarelli, Zanichelli ne ha scelte ora cinque, e le propone all’attenzione dei passanti aggiungendo al semplice significato anche l’etimologia completa, la data di prima attestazione in lingua scritta e qualche esempio d’uso.
bòria /ˈbɔrja /
[lat. bŏrea(m) ‘borea, vento di tramontana’ col senso di ‘aria (d’importanza)’ ☼ 1342]
s. f.
vanitosa ostentazione di sé e dei propri meriti reali o immaginari: metter su boria; essere pieno di boria; SIN. burbanza, superbia, vanagloria
denigràre/deniˈɡrare/
[vc. dotta, lat. tardo denigrāre, in orig. ‘tingere di nero (nigrāre) completamente (dē-)’, e quindi ‘oscurare (una fama)’ ☼ av. 1306]
v. tr.
Screditare qualcuno o qualcosa offuscandone il valore, l’onore, il prestigio e simili:
denigrare i propri avversari; tenta inutilmente di denigrare la tua reputazione
SIN. calunniare, diffamare
insìgne / inˈsiɲɲe/
[vc. dotta, lat. insĭgne(m), da sīgnum, il ‘segno’ che distingue una persona ☼ av. 1420]
agg.
1 che si distingue per meriti eccezionali: scrittore, scienziato, giurista insigne; SIN. famoso, illustre, ragguardevole
2 di grande pregio e valore: monumento insigne; chiesa, basilica insigne
solèrte / soˈlɛrte/
[lat. sollĕrte(m) ‘abile, capace’, comp. di sŏllus ‘tutto’ e ărs, genit. ărtis ‘arte’: propr. ‘capace d’ogni arte’ ☼ av. 1332]
agg.
1 che adempie alle proprie mansioni con cura, diligenza, attenzione estrema: insegnante, funzionario solerte
2 svolto con grande cura e diligenza: studi solerti
corroborare / korroboˈrare/
[vc. dotta, lat. corroborāre, comp. di cŭm ‘con’ e roborāre ‘irrobustire’, da rōbur ‘forza’ ☼ av. 1334]
v. tr.
1 fortificare, rinvigorire (anche fig.): lo studio corrobora la mente
2 (fig.) avvalorare, confermare: argomento che corrobora un’ipotesi
La campagna non si limita alle Parole da salvare: vengono tradotti in graffiti anche
Figure retoriche: Anacoluto, Iperbole, Metonimia, Onomatopea, descritte tramite citazioni da autori classici. Per la metonimia l’autore è Carducci, la poesia San Martino (Ma per le vie del borgo / dal ribollir de’ tini / va l’aspro odor de i vini / l’anime a rallegrar).
Falsi amici: il francese Limon, lo spagnolo Burro, l’inglese Terrific spiegati con poche parole e un’immagine molto d’impatto. A Torino, la prima città in cui appariranno i graffiti, è Terrific (cioè straordinaria, fantastica) la Mole Antonelliana che si staglia sul profilo azzurro delle Alpi, a Milano protagonista è il Duomo.
Intraducibili: parole di altre lingue che non hanno un corrispondente diretto in italiano e richiedono, per la traduzione, una lunga perifrasi. Il termine giapponese Tsundoku, ad esempio, indica la mania di accumulare libri, senza leggerli. Le altre parole sono il tedesco Fernweh e il russo Počemučka.
I graffiti previsti sono 50 per città, realizzati in prossimità delle scuole o in zone pedonali per offrire a studenti e passanti uno spunto di riflessione sulla nostra lingua e sulle lingue straniere.
L’hashtag #laculturasifastrada, riportato su ogni graffito, aumenta il coinvolgimento di tutti e stimola il passaparola.
L’operazione è partita da Milano il 15 ottobre, poi Torino, Padova e Napoli.
L’hashtag #laculturasifastrada ha iniziato fin da subito ad avere grande diffusione spontanea a Torino e Milano.
La tecnica è quella dei green graffiti, che utilizza una miscela completamente naturale per realizzare i graffiti sull’asfalto. Quando la campagna è finita, i messaggi vengono cancellati usando soltanto acqua. I residui del graffito che finiscono nel sistema di scarico sono totalmente innocui per l’ambiente.
Per informazioni su #laculturasifastrada scrivere a zanichelli.ufficiostampa@zanichelli.it