Serenity – L’isola dell’inganno
Serenity – L’isola dell’inganno
Serenity
USA-GB • 2019
GENERE: Thriller • DURATA: 106′ • VISIONE CONSIGLIATA: Adatto ai minori in compagnia di un genitore o di un adulto
CRITICA: **
REGIA: Steven Knight;
ATTORI: Matthew McConaughey; Anne Hathaway; Diane Lane; Jason Clarke; Djimon Hounsou;
Baker Dill (McConaughey) si è allontanato dal suo passato per cominciare una vita nuova su un’isola caraibica, dove fa il capitano di una barca che porta i turisti a fare pesca d’altura, e ha una relazione con Constance (Lane), alla quale lui piace molto e che lo aiuta anche economicamente. Vive abbastanza tranquillo fino a quando compare la sua ex moglie (Hathaway), madre di suo figlio, un 13enne genietto dell’informatica, per chiedergli di uccidere per lei il nuovo marito, violento fino al sadismo, in cambio di 10 milioni di dollari. Buchi di sceneggiatura – scritta dallo stesso Knight – grandi come voragini costellano tutto il film, un thriller dall’intrigo poco coinvolgente, che per la prima ora si trascina modestamente, poi cala ulteriormente di tensione. E non è sufficiente la “spiegazione” finale con la virata più o meno fantascientifica a colmarli. I personaggi sono opachi o sfocati, meglio i secondari dei protagonisti: McConaughey e la Hathaway sembrano caricature di “tipi” da serie TV. Le zampate ciniche di Knight emergono solo a tratti, troppo poche per soddisfare un pubblico che rischia di essere soprattutto irritato da eccessi intellettualizzanti e da una “idea” risolutiva poco convincente.